Con la crescente popolarità di escursionismo e alpinismo, gli incidenti in montagna sono aumentati sensibilmente. La pressione ricade sui volontari dei gruppi di soccorso, che non di rado operano in collaborazione con i propri colleghi oltre confine
Pacifiche, pittoresche e cariche di storia, le regioni collinari a cavallo tra Slovenia e Croazia sono diventate una meta di un turismo sostenibile e transfrontaliero. A guidare la trasformazione è stato Ride&Bike, un progetto delle politiche di Coesione europee
La difesa dei fiumi e dell'acqua: una lotta carica di forza simbolica che in questi anni ha mobilitato con successo strati anche molto diversi delle società dell'Europa sud-orientale, portando alla luce sia potenzialità che contraddizioni. Un'intervista
Sacri per gli Egizi, disprezzati in tempi moderni, gli avvoltoi sono oggi presenti in tutti i paesi dei Balcani come elemento fondamentale degli ecosistemi. A metterne a rischio il futuro sono però gli avvelenamenti, che li vedono vittime collaterali dei conflitti tra uomo e natura
Le aree protette macedoni hanno una grande importanza ecologica, ma sono sempre più esposte – tra gli altri – al rischio di incendi. La frammentazione politica e la carenza di personale e risorse pongono sfide notevoli, ma si stanno registrando dei progressi incoraggianti. Un reportage dal parco dei Monti Šar
I grandi carnivori tornano a popolare sempre più aree naturali del Vecchio continente: un successo per la conservazione degli ecosistemi, ma anche causa di conflitti con la popolazione. La convivenza si costruisce armonizzando leggi, buone pratiche e conoscenze scientifiche. Il progetto Interreg LECA si muove in questa direzione
L’unica ricchezza di Topli Do, villaggio in via di spopolamento tra i boschi della Stara Planina, in Serbia, sono i suoi torrenti impetuosi. Quando nel 2019 una centralina idroelettrica stava per portarglieli via, i pochi abitanti rimasti non hanno esitato a erigere delle barricate. Da allora il villaggio vive un’insperata rinascita
Uno è un moderno corso d'acqua europeo, rigidamente sfruttato e regolamentato, l'altro è l'ultimo fiume in Europa a scorrere libero da argini e dighe. Un progetto dell'Accademia slovena delle Scienze e delle Arti racconta i fiumi Mura e Vjosa
Il progetto Adriaticaves, parte del programma di cooperazione Interreg Adrion, mira a favorire una gestione sostenibile dell'immenso patrimonio speleologico disseminato sulle due sponde dell'Adriatico, con attenzione particolare al turismo a basso impatto ambientale e ai territori svantaggiati
Dopo Belgrado, Novi Sad. Il nuovo piano urbanistico minaccia le rive del Danubio e un'area naturale che "fa respirare" il fiume, fondamentale in caso di alluvione. L'amministrazione cittadina prosegue a spada tratta lungo la via del cemento
Il 13 giugno il governo albanese si è impegnato a istituire un Parco Nazionale dedicato alla Vjosa, ultimo grande fiume europeo libero da argini e dighe. La decisione segue a una mobilitazione internazionale quasi ormai decennale
Amazon of Europe bike trail rende possibile percorrere oltre 1000 km in bicicletta lungo una ciclabile che si snoda tra fiumi e foreste, dall'Austria alla Serbia
Ricerca scientifica e buone pratiche. Questi i due elementi portanti che vedono da alcuni anni ricercatori e volontari di Italia, Spagna, Grecia, Albania, Croazia e Slovenia battersi insieme per tutelare dalle plastiche le aree naturali protette del Mediterraneo
“L’Adriatico è la destinazione finale comune delle acque di tutta la regione, e perciò deve essere salvaguardato con un metodo comune e come bene comune”. Il progetto CrossWater guarda alle due sponde adriatiche e alla gestione sostenibile dei servizi idrici
I risultati degli ultimi rilevamenti sulla lince dei Balcani, presente solo nelle montagne di Macedonia del Nord, Albania e Kosovo, non lasciano presagire nulla di buono sul futuro di uno dei mammiferi più a rischio d’Europa
Un tribunale amministrativo della Slovenia ha fermato la costruzione della diga di Mokrice, sulla Sava: il danno ambientale supera di gran lunga i benefici energetici della nuova centrale, fortemente voluta dal governo. Ma nel tratto sloveno del grande fiume molte altre nuove centrali sono in progetto o già costruite
In Slovenia, come nel resto del mondo, il Covid-19 ha sconvolto le dinamiche dell’attivismo giovanile. Compreso quello ambientale, che alla vigilia della pandemia era in pieno fermento. Nonostante le piazze vietate, le facoltà chiuse e la crisi economica, gli ambientalisti hanno raggiunto una storica vittoria referendaria. Con un’altra conseguenza inattesa: mettere radici nel paese profondo, tradizionalmente estraneo alle mobilitazioni
Domenica 11 luglio, con una maggioranza schiacciante - ed un'alta affluenza alle urne - gli sloveni hanno respinto la nuova legge sull’acqua, che avrebbe reso più facile costruire lungo le sponde dei fiumi e sulle coste. Una sconfitta pesante per il premier di destra Janez Janša
Una controversa modifica della legge sull'acqua voluta dal governo renderà più facile costruire lungo le rive dei fiumi e sulla costa. Falliti i tentativi dell'opposizione di bloccare la riforma, agli ambientalisti resta la carta del referendum. Tra gli ecologisti e il ministro dell'Ambiente Andrej Vizjak, accusato di conflitto di interesse per il suo passato nell'idroelettrico, si apre l'ennesimo fronte
In Europa il biennio 2020-2021 doveva segnare la svolta nella lotta a uno dei problemi più urgenti del nostro secolo, quella dei rifiuti di plastica. Poi è arrivato il nuovo Coronavirus: tra mascherine, guanti e imballaggi anti-contagio, il rischio di un passo indietro è sempre più concreto